Vorrei confrontarmi con voi sull'evoluzione del concetto di spesa del personale.
Sintetizzo.
Fino alla finanziaria del 2005, quando si parlava di "ridurre la spesa di personale" si faceva riferimento esclusivamente ai contratti a tempo indeterminato, tanto che le finanziarie stesse davano la possibilità di assumera a tempo determinato o con contratti di Co.co.co.
Con la finanziaria 2006 il sistema è cambiato. Infatti al comma 198 c'è scritto: A tal fine si considerano anche le spese per tempo determinato, cococo e lavoro flessibile.
E ci siamo.
Poi esce la Circolare 9 della Ragioneria che ci spiega quali sono le spese da utilizzare per il calcolo.
Ed arriviamo ad oggi.
Io sono stra-convinto che, sia nel comma 557 sia nel comma 562 della Finanziaria 2007 non si possa che fare riferimento alla spesa di personale riferita al personale a tempo indeterminato.
Per il comma 557 in quanto norma programmatica e comunque inserita nel patto di stabilità.
Per il comma 562 in quanto scritto esattamente come il 198 ma senza aggiungere "a tal fine, ecc. ecc.".
Quello che mi da più fastidio è quando sento: per definire quando una spesa è di personale bisogna fare riferimento alla Circolare 9 del 2006 della Ragioneria.
Io penso che sia un utile riferimento quella circolare, ma non la verità assoluta.
Tenendo anche conto che è stata redatta in vigenza di una norma ben precisa, il comma 198 del 2006.
Voi che ne pensate?
Lasciamo starei pareri e le delibere delle varie Corte dei conti.
Leggendo le norme in questione cosa ne pensate?
Per quanto mi riguarda hai ragione, tant'è vero che, nella prima lettura della norma, in molti abbiamo risolto: la spesa di personale è quella che contabilmente viene identificata come tale, essendo saltati i parametri delle precedenti finanziarie.
Purtroppo la Corte dei Conti non la pensa così, e non possiamo non tenerne conto visto che i nostri bilanci sono passati al setaccio nelle stanze della sezione controllo (e poi della procura ...!). Tenete conto che sulla materia non ci sono solo "pareri" - la cui cogenza è tutta da scoprire - ma anche (almeno) un referto all'esito dell'esame dei questionari inviati dai revisori, in cui i magistrati contabili hanno tacciato di mala gestione un comune che non ha limitato la spesa rispetto al 2006 secondo le indicazioni da essa stessa fornite.
Prudenza, dunque.
Alla prossima.
Amedeo
Messaggio modificato il: 17-10-2007 alle 10:26 da adolfo.
La delibera l'avevo ben presente. E non riesco davvero a capire come si possa definire "un comportamento non coerente con una sana gestione finanziaria" tutto quanto accaduto, solamente leggendo una tabellina in un questionario.
Facciamo un esempio reale e concreto.
Un comune ha un nuovo asilo anido.
Era previsto che fosse aperto con proprio personale.
Se il comune assume il nuovo personale incrementa le spese rispetto al 2006 e quindi, per la Corte dei conti, sta effettuando una cattiva gestione finanziaria.
Quindi la soluzione è l'apparto o la concessione del servizio... che ovviamente al comune costerebbe di più che gestire l'asilo nido con proprio personale.
Premesso che comunque l'ente rispetta il patto di stabilità, qual è la malsana gestione finanziaria?
Il mio Comune ha meno di 5000 abitanti. Premetto che nel 2004 avevo personale co.co.co che nel 2005 è diventato, per concorso, a tempo determinato. Il mio revisore sostiene che nel calcolo della spesa del personale con i criteri della finanziaria 2007 posso considerare, sia per il 2004 che per il 2007, solo la spesa per il personale a tempo indeterminato ed a tempo determinato. Così facendo, ovviamente non rispetto i parametri perchè non posso considerare i co.co.co del 2004, mentre li imputo nel 2007 in quanto diventati tempi determinati nel 2005.
Il mio criterio invece, per raffrontare dati omogenei, prevede il calcolo della spesa di personale sia del 2004 che del 2007, considerando i tempi indeterminati, i tempi determinati, i co.co.co e le convenzioni (esclusi solo i contratti di somministrazione). Anche considerando implicitamente disapplicato il comma 198 della finanziaria 2006, il concetto di spesa di personale si può ricavare dai vigenti articoli 538 finanziaria 2007 che richiama modificandolo l'art. 187 finanziaria 2006, che prevede che le amministrazioni....posssono avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni o co.co.co. ... (esclusi i contratti di somministrazione). Il parere n. 19/07 del D.F.P. sembra confermare queste tipologie di spesa (escluse somministrazioni) per i calcoli del tetto di spesa (quindi intervento 01 e 03). Cosa ne pensate? Saluti.
Messaggio modificato il: 17-10-2007 alle 10:27 da adolfo.
Non credo che il tuo revisore sia nel giusto, tenuto conto che anche la RGS ha sempre chiesto di confrontare dati e aggregati omogenei.
Circa le stilettate della Corte dei Conti sulla "insana" gestione finanziaria, comprendo le difficoltà ma il legislatore ce lo sta dicendo in tutte le salse: dismettere ed esternalizzare. Costa di più? E' un problema che alla Corte interessa poco, mi sembra.
Messaggio modificato il: 17-10-2007 alle 10:27 da adolfo.
Per favore, mi sapete dire con quale norma è stato abrogato il c.198 della finanziaria 2006 che stabiliva, per i comuni non soggetti a patto stabilità, di considerare anche le co.co.co. tra le spese di personale per il 2006-2007-2008?
Messaggio modificato il: 17-10-2007 alle 10:27 da adolfo.
E' evidente che il concetto di spesa di personale è rimasto alquanto problematico, anche a distanza di dieci mesi dall'entrata in vigore della Finanziaria. Questione che è venuta fuori in modo lampante al convegno tenutosi ieri a Bologna dagli amici di Risorse Umane, rivista Maggioli (qualcuno di voi c'era?).
Nei prossimi giorni farò circolare - e pubblicherò sul Bollettino - un "florilegio" delle posizioni assunte dalla Corte dei Conti sulla materia. Che sono spesso contraddittorie, ma fissano alcuni punti fermi. Discutibili quanto ci pare, ma almeno sono riferimenti sicuri, visto che sono le sezioni regionali a validare i bilanci.
La Direttiva della Funzione Pubblica n. 7 del 30.04.07 al punto 4, ricorda che il comma 519 della finanziaria 2007 dispone la proroga ex lege dei contratti a tempo determinato relativi al personale destinatario della stabilizzazione, fino alla stipula del contratto a tempo indeterminato. Gli Enti non ricompresi nel comma 519 potranno recepire tale proroga nel proprio regolamento.
Chiedo se la proroga ex lege dei contratti a tempo determinato comma 519, per i quali il piano triennale del fabbisogno del personale preveda la stabilizzazione, consenta di superara la durata massima di tre anni dei contratti a tempo determinato, considerato che per i comuni sotto i 5000 abitanti per effettuare assunzioni e/o stabilizzazioni, oltre al rispetto del tetto di "spesa personale " 2004 / 2007, è necessario attendere cessazioni di rapporti a tempo indeterminato.
Saluti e grazie per la puntuale risposta.
Messaggio modificato il: 17-10-2007 alle 10:27 da adolfo.
Per favore, mi sapete dire con quale norma è stato abrogato il c.198 della finanziaria 2006 che stabiliva, per i comuni non soggetti a patto stabilità, di considerare anche le co.co.co. tra le spese di personale per il 2006-2007-2008?
Il comma 198 per i comuni non soggetti a patto non è stato disapplicato. La nuova finanziaria ha però dettato un nuovo limite, cioè no più la spesa del 2004 meno l'1%, ma la spesa del 2004 e basta.
A differenza però del comma 198 dell'anno scorso, il comma 562 di quest'anno, quando identifica appunto il limite delle spese del 2004 non aggiunge come era stato per il 198 "A tal fine si considerano anche le spese per i tempi determinati, cococo, flessibile, ecc.".
Proprio per questo mi sembrava plausibile che il calcolo per le spese del 2007 non fosse esattamente percorribile come per il 2006.
Gianluca Bertagna
Messaggio modificato il: 17-10-2007 alle 10:27 da adolfo.
Circa le stilettate della Corte dei Conti sulla "insana" gestione finanziaria, comprendo le difficoltà ma il legislatore ce lo sta dicendo in tutte le salse: dismettere ed esternalizzare. Costa di più? E' un problema che alla Corte interessa poco, mi sembra.
Mah, io non sono poi così tanto convinto di questa cosa. Secondo me alla Corte potrebbe invece interessare se una "finta" esternalizzazione costa più di un'assunzione.
Mi sembra di ricordare che la Corte dei conti della Lombardia ha bacchettato non poco un comune che aveva creato una srl sostenendo che quelle spese facessero poi ugualmente riferimento alla gestione del comune.
Il fatto è che secondo me, nei questionari, ci si "limita" a fare valutazioni sulle singole tipologie di spesa e solo da queste si giunge a dire che vi è una non sana gestione finanziaria.
Il questionario mi pare un po' troppo limitante come unico parametro per avere un bilancio sano.
Gianluca Bertagna
Messaggio modificato il: 17-10-2007 alle 10:27 da adolfo.