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Diritti di rogito e corretta ripartizione oneri riflessi
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ventura_daniel
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Diritti di rogito e corretta ripartizione oneri riflessi

Buongiorno!
Vorrei chiedere un parere in merito alla corretta ripartizione degli oneri riflessi dei diritti di rogito spettanti ai segretari di enti senza dirigenti.
I diritti di rogito sono riconosciuti al segretario comunale fino a concorrenza del quinto dello stipendio in godimento.

Persiste da anni un contrasto interpretativo tra la giurisprudenza contabile e ordinaria in merito all’individuazione del soggetto – l’Ente o il Segretario Comunale - su cui gravano gli oneri riflessi a carico dell’Ente:

- parte della giurisprudenza contabile afferma che le somme destinate al pagamento dei diritti di rogito devono intendersi al lordo di tutti gli oneri accessori connessi all’erogazione, ivi compresi quelli a carico ente.
- viceversa, parte della giurisprudenza contabile e della giurisprudenza ordinaria sostengono che l’IRAP, non essendo un onere riflesso, non può gravare sul lavoratore dipendente, mentre gli oneri riflessi sulle somme da erogare a titolo di diritto di rogito devono essere ripartiti tra Comune e Segretario secondo le regole ordinarie.

Attualmente esiste una prassi diffusa tra gli enti, che adeguandosi all’orientamento secondo il quale l’Irap non può essere ricompresa tra gli oneri riflessi, considerano la somma introitata al lordo degli oneri previdenziali, vale a dire al lordo della contribuzione, mentre l’Irap rimane a carico dell’ente e quindi gravanti sul bilancio dell'ente.

Altri invece che considerano i Proventi introitati dal comune come diritti di rogito direttamente spettanti al 100% agli stessi segretari, considerandoli così al netto di oneri contributivi e fiscali che gravano così totalmente sul bilancio dell'ente.

Premettendo che:
- se l'esclusione dalla spesa di personale dei diritti di rogito spettanti al segretario comunale ai sensi dell'art. 10 del D.L.n. 90/2014, convertito con modificazioni in L. n. 114/2014, debba avvenire considerando anche gli oneri riflessi e l'IRAP , quale stretta derivazione consequenziale, in quanto applicati su di un presupposto che non fa parte dell'aggregato "spesa di personale" ai fini del rispetto del limite previsto dall'art. 1 comma 557 della legge 296 del 2006;

- la sezione delle Autonomie, con Deliberazione n.16/SEZAUT/2009/QMIG ha chiarito che i diritti di rogito non devono essere ricompresi nelle spese di personale di cui al comma 557 della legge 296/2006 e ss.mm., trattandosi di compensi pagati con fondi che si autoalimentano e che non comportano un effettivo aumento di spesa.

- all'interno della sentenza n. 200/2023 della corte costituzionale, si afferma che la legge di cui sopra "sarebbe volta ad assicurare maggiori entrate per gli enti locali, a salvaguardia dell’equilibrio di bilancio";

- " diritti di segreteria sono prestazioni pecuniarie dovute alla pubblica amministrazione dai destinatari di alcune attività da questa compiute nello svolgimento delle sue funzioni di diritto pubblico ed hanno natura di tributi" e "tra tali proventi figurano i diritti di rogito";

- Il testo riformulato dall’art. 10, comma 2-quater, del d.l. n. 90 del 2014, come convertito, nei seguenti termini: «roga, su richiesta dell’ente, i contratti nei quali l’ente è parte».

- che la mia idea a riguardo è che i proventi (tributi) incassati dall'ente per diritti di rogito, debbano essere considerati al lordo di tutti gli oneri riflessi (ente/segretario) ... senza nessuna distinzione tra previdenziali (CPDEL/TFR) e fiscali (IRAP), perché è vero che l'ente deve partecipare alla ripartizione degli oneri così come "ordinariamente" previsto e deve farsi carico dell'IRAP, in quanto onere diretto e non riflesso; ma è altrettanto vero, a mio giudizio, che dovrà farlo attingendo legittimamente dai suoi stessi proventi che la legge gli attribuisce e che dovrebbero servire per coprire in toto la spesa per l'incarico da attribuire al segretario di ufficiale rogante.
Diversamente tali proventi non si potrebbero considerare più “come compensi pagati con fondi che si autoalimentano e che non comportano un effettivo aumento di spesa.”
Conseguentemente si verrebbe meno al principio legislativo della Legge stessa che "sarebbe volta ad assicurare maggiori entrate per gli enti locali, a salvaguardia dell’equilibrio di bilancio";
Inoltre secondo me anche il 23,80% di CPDEL a carico ente va considerato come un importo diretto del Segretario in quanto va ad alimentare il montante contributivo pensionistico dello stesso.

Premesso tutto questo, mi piacerebbe sapere cosa pensa in merito il dott. Bianco, e tutti i colleghi che si sono trovati a gestire questo caso o dovranno farlo.
Grazie e saluti

-

15-03-2024 15:01
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Diritti di rogito e corretta ripartizione oneri riflessi - ventura_daniel - 15-03-2024 15:01

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