Buongiorno.
Vorrei capire se una persona NON dipendente della PA, che venisse assunta come dirigente a tempo determinato ai sensi dell’art. 110, comma 1 del TUEL, può poi essere passare a tempo indeterminato e in che modo.
I concorsi per dirigente a tempo indeterminato richiedono:
1- Esperienza di almeno cinque anni di servizio quale dipendente a tempo indeterminato
nelle pubbliche amministrazioni, svolti in posizioni funzionali per l’accesso alle quali
è richiesto il possesso del diploma di laurea;
2- Esperienza di almeno tre anni di servizio quale dipendente a tempo indeterminato
nelle pubbliche amministrazioni, munito di dottorato di ricerca o del diploma di
specializzazione conseguito presso scuole individuate con D.P.C.M. di concerto con il
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, svolti in posizioni funzionali
per l’accesso alle quali è richiesto il possesso del dottorato di ricerca o del diploma di
laurea;
3- Esperienza di almeno quattro anni di servizio quale dipendente a tempo indeterminato
di amministrazioni statali, reclutato a seguito corso-concorso, svolti in posizioni
funzionali per l’accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea;
4- Esperienza di almeno due anni in enti e strutture pubbliche non ricomprese nel campo
di applicazione di cui all’art. 1, comma 2, del D. Lgs. 165/2001, in funzioni
dirigenziali, con possesso della qualifica di dirigente e del diploma di laurea;
5- Esperienza di almeno cinque anni in incarichi dirigenziali o equiparati presso
pubbliche amministrazioni ed essere in possesso del diploma di laurea;
6- Esperienza di almeno quattro anni di servizio continuativo in posizioni funzionali
apicali presso enti od organismi internazionali per le quali è richiesto il possesso del
diploma di laurea.
In pratica se si accetta un incarico a tempo determinato come dirigente in un ente locale, alla scadenza del mandato del Sindaco si è certamente fuori dalla PA a mano di non riuscire a fare almeno 5 anni di servizio come dirigente a TD e dopo riuscire a vincere un concorso a tempo indeterminato?
Oppure, nel frattempo, ripiegare per un concorso da funzionario...
E' così o ci sono altre possibilità di stabilizzazione?
Grazie
Caro Mario, da dove hai preso la parte in corsivo? Una norma di legge/regolamento o un bando di concorso?
Ciao Amedeo.
L'ho presa da un bando di concorso di un ente locale da poco pubblicato sulla Gazzetta.
Ho controllato anche un altro banco e viene riproposta uguale.
Fanno riferimento al art.7, comma 1 del D.P.R. 70/2013:
1. Al concorso per titoli ed esami di cui all'articolo 28, comma 1,
del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, possono essere ammessi
i dipendenti di ruolo delle pubbliche amministrazioni, muniti di
laurea, che abbiano compiuto almeno cinque anni di servizio o, se in
possesso del dottorato di ricerca o del diploma di specializzazione
conseguito presso le scuole di specializzazione individuate con
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il
Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, almeno
tre anni di servizio, svolti in posizioni funzionali per l'accesso
alle quali e' richiesto il possesso del dottorato di ricerca o del
diploma di laurea. Per i dipendenti delle amministrazioni statali
reclutati a seguito di corso-concorso, il periodo di servizio e'
ridotto a quattro anni. Sono, altresi', ammessi i soggetti in
possesso della qualifica di dirigente in enti e strutture pubbliche
non ricomprese nel campo di applicazione dell'articolo 1, comma 2,
del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, muniti del diploma di
laurea, che hanno svolto per almeno due anni le funzioni
dirigenziali. Sono, inoltre, ammessi coloro che hanno ricoperto
incarichi dirigenziali o equiparati in amministrazioni pubbliche per
un periodo non inferiore a cinque anni, purche' muniti di diploma di
laurea. Sono altresi' ammessi i cittadini italiani, forniti di idoneo
titolo di studio universitario, che hanno maturato, con servizio
continuativo per almeno quattro anni presso enti od organismi
internazionali, esperienze lavorative in posizioni funzionali apicali
per l'accesso alle quali e' richiesto il possesso del diploma di
laurea.
Non mi sembra giusto che uno che lavora a tempo determinato non abbia i requisiti per partecipare ad un concorso, per un ruolo analogo, a tempo indeterminato.
La norma di legge (d.lgs. 165/2001) e il DPR (che potrebbe contenere contemporaneamente norme di tenore legislativo e di rango regolamentare, ma comunque non è in contrasto con l'atto avente forza di legge e dunque il problema non si pone) non prevede che il servizio debba essere prestato a tempo indeterminato e, oltretutto, in altri concorsi non ho visto questa disposizione, anzi ricordo bene di aver letto espressamente – non ricordo se trattavasi di qualche pronunciamento giurisprudenziale o cos'altro – che gli anni di servizio richiesti possono essere anche non continuativi: e tipicamente, se non sono continuativi, sono a tempo determinato.
Ritengo che la disposizione sia illegittima, perché la legge parla semplicemente di servizio; se parlasse di ruolo allora ci si potrebbe porre il problema.
Quindi mi confermi che una persona che non ha mai lavorato nella PA e che dovesse vincere un concorso a tempo determinato secondo art. 110 comma 1 del TUEL, dovrebbe accumulare 5 anni di servizio per poter partecipare ad un concorso a tempo indeterminato? Non ci sono altre strade per la stabilizzazione?
Se così fosse, la stabilizzazione risulterebbe praticamente impossibile, poiché il mandato a tempo determinato, nella stragrande maggioranza dei casi, finirebbe per scadere prima dei 5 anni... E ammesso che uno riesca a fare i 5 anni a tempo determinato, dovrebbe poi aspettare l'uscita del concorso... E il tutto nella remota ipotesi che riesca a vincerlo...
Per lavorare nella P.A., fatti salvi comparti non soggetti all'applicazione del d.lgs. 165/2001 o che comunque prevedono propri ordinamenti, è possibile entrare direttamente a tempo indeterminato:
- per concorso pubblico per soli esami oppure per titoli ed esami, per le posizioni non dirigenziali che richiedono il titolo finale di scuola secondaria di secondo grado (e.g. categoria C regioni ed enti locali) o la laurea (categoria D regioni ed enti locali);
- per concorso pubblico per titoli ed esami, alle qualifiche dirigenziali;
- per avviamento da parte dei centri per l'impiego, che eseguono una selezione comparativa per soli titoli, per le posizioni non dirigenziali che richiedono titoli di studio non superiori a quello finale della scuola dell'obbligo (per intenderci, licenza media). In alcuni comparti è previsto l'accesso da posizione economica (che determina il livello retributivo, mentre la categoria giuridica determina il livello gerarchico-funzionale) superiore a quella iniziale per alcuni profili che richiedono titoli culturali o professionali ovvero competenze superiori ma comunque inferiori a quelle del diploma (i.e. B/3 in regioni ed enti locali); in tal caso l'assunzione avviene per concorso. Non è invece chiaro se sia legittimo bandire concorsi per esami quando il titolo richiesto è solo la scuola dell'obbligo o meno (categoria A e categoria B con accesso da B/1 in regioni ed enti locali): Arturo Bianco su questo forum sostiene che non lo sia, ma alcuni enti indicono concorsi del genere.
Tanto premesso, per l'accesso alle qualifiche (non agli incarichi) dirigenziali a tempo indeterminato è necessario possedere un'esperienza pregressa di un certo numero di anni (normalmente 5, ma diminuibili in funzione di eventuali titoli post-universitari o universitari ma di tenore superiore alla laurea e del canale di reclutamento) in una posizione funzionale richiedente la laurea. Cioè se hai fatto il funzionario (ovvero istruttore direttivo o specialista o esperto o quadro a seconda di come si chiama nell'ente) per 5 anni puoi partecipare ai concorsi per la dirigenza.
A mio avviso l'esperienza può essere anche spezzata tra più amministrazioni e/o con contratti a tempo determinato. I punti 1, 2 e 3 da te citati sono dunque a mio avviso illegittimi, mentre il punto 5 è proprio campato in aria, poiché per dipendenti apicali del comparto non si intende dirigenti bensì personale del livello più elevato di classificazione.
No, Mario.
Stai facendo un po' di confusione.
Per lavorare nella P.A., fatti salvi comparti non soggetti all'applicazione del d.lgs. 165/2001 o per i quali sono previste discipline speciali (ad esempio la scuola), è possibile entrare direttamente a tempo indeterminato:
- per concorso pubblico per soli esami oppure per titoli ed esami, per le posizioni non dirigenziali che richiedono il titolo finale di scuola secondaria di secondo grado (e.g. categoria C regioni ed enti locali) o la laurea (categoria D regioni ed enti locali);
- per concorso pubblico per titoli ed esami, alle qualifiche dirigenziali;
- per avviamento da parte dei centri per l'impiego, che eseguono una selezione comparativa per soli titoli, per le posizioni non dirigenziali che richiedono titoli di studio non superiori a quello finale della scuola dell'obbligo (per intenderci, licenza media). In alcuni comparti è previsto l'accesso da posizione economica (che determina il livello retributivo, mentre la categoria giuridica determina il livello gerarchico-funzionale) superiore a quella iniziale per alcuni profili che richiedono titoli culturali o professionali ovvero competenze superiori ma comunque inferiori a quelle del diploma (i.e. B/3 in regioni ed enti locali); in tal caso l'assunzione avviene per concorso. Non è invece chiaro se sia legittimo bandire concorsi per esami quando il titolo richiesto è solo la scuola dell'obbligo o meno (categoria A e categoria B con accesso da B/1 in regioni ed enti locali): Arturo Bianco su questo forum sostiene che non lo sia, ma alcuni enti indicono concorsi del genere.
Tanto premesso, per l'accesso alle qualifiche (non agli incarichi) dirigenziali a tempo indeterminato è necessario possedere un'esperienza pregressa di un certo numero di anni (normalmente 5, ma diminuibili in funzione di eventuali titoli post-universitari o universitari ma di tenore superiore alla laurea e del canale di reclutamento) in una posizione funzionale richiedente la laurea. Cioè se hai fatto il funzionario (ovvero istruttore direttivo o specialista o esperto o quadro a seconda di come si chiama nell'ente) per 5 anni puoi partecipare ai concorsi per la dirigenza.
A mio avviso l'esperienza può essere anche spezzata tra più amministrazioni e/o con contratti a tempo determinato. I punti 1, 2 e 3 da te citati sono dunque a mio avviso illegittimi, mentre il punto 5 è proprio campato in aria, poiché per dipendenti apicali del comparto non si intende dirigenti bensì personale del livello più elevato di classificazione.
Grazie dott. Amedeo della risposta, ma, forse, non mi sono spiegato bene.
Io sto parlando di una persona con ZERO anzianità nella PA (quindi zero anni da istruttore, zero anni da funzionario, ....) che viene assunta a tempo determinato ai sensi dell’art. 110, comma 1, del D.Lgs. n. 267/2000 come dirigente.
Terminata la durata del contratto questa persona è disoccupata.
Può rimanere nella PA?
Può dopo 2 anni di incarico partecipare ad un concorso per dirigente a tempo indeterminato?
Se ha cumulato 5 anni di dirigente facendo lo spezzatino ex art. 110, a mio avviso a maggior ragione può partecipare ai concorsi per dirigente, poiché se è sufficiente l'anzianità in categoria apicale del comparto(*) figuriamoci se non va bene quella di dirigente.
Il problema è un altro: potrebbe esserci una qualche norma che esclude gli incarichi intuitu personæ dal computo dell'anzianità, ragion per cui, se l'incarico è stato ottenuto mediante procedura a evidenza pubblica, allora vale; diversamente, potrebbe non valere, ma di questo non sono sicuro perché mi è capitato di vedere in qualche bando esclusi gli incarichi di questo genere (sostanzialmente quelli legati ai mandati politici), ma non ho i riferimenti normativi e francamente non mi sono mai attivato per cercarli in quanto la cosa non mi riguardava. Mi riservo di fare una verifica e ti farò sapere!
Comunque perché non fare qualche concorso per funzionario?
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* cui nella maggior parte degli enti corrisponde la qualifica di istruttore direttivo o funzionario.
Comunque i commi 1 e 2 dell'art. 110 dicono che i requisiti devono essere gli stessi per l'accesso dall'esterno, dunque non dovrebbe essere possibile conferire incarichi dirigenziali ad interim a gente che non abbia anzianità di servizio. Incarichi di dipendenti apicali in posizione di sovraordinazione nei comuni sprovvisti di dirigenza, invece, sì, perché per quelli è sufficiente la laurea (e, anche se molti enti la richiedono, non è necessaria la laurea magistrale; cfr. circolari DFP 6350/2000, 3/2005 e 4/2005, nota MURST prot. 4793/SG del 14/12/2000 e parere UPPA prot. 27780/2008, n. 42/2008).