Buongiorno a tutti,
ho un quesito da porre alla vostra attenzione.

L'articolo 23 comma 4 del D.L. 06/12/2011 n. 201 dispone che i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti ricadenti nel territorio di ciascuna Provincia affidano obbligatoriamente ad un'unica centrale di committenza l'acquisizione di lavori, servizi e forniture nell'ambito delle unioni di Comuni, di cui all'articolo 32 del TUEL , ove esistenti, ovvero costituendo un apposito accordo consortile tra i comuni medesimi e avvalendosi dei competenti uffici.

Quesdta norma, ad oggi, si applica alle gare espletate successivamente al 1^aprile 2012.

Sapete indicarmi l'iter procedurale da seguire per istituire questa centrale di committenza? Da chi deve essere composta?
Conoscete qualche Comune che ha già attuato questo percorso per poter reperire la relativa documentazione?

Grazie, saluti a tutti

PROROGA IN ARRIVO PER LA NORMA DE QUA FINO AL 1/4/2013:
Il ‘SalvaItalia’ aveva, infatti, previsto che i Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti affidassero obbligatoriamente ad un'unica centrale di committenza l'acquisizione di lavori, servizi e forniture nell'ambito delle Unioni di Comuni ovvero costituendo un apposito accordo consortile tra i Comuni medesimi, applicando tale disposizione a partire dal 31 marzo 2012. L’emendamento approvato durante la conversione in legge del ‘Milleproroghe’ (dl 216/2011), dopo l’approvazione definitiva del Parlamento, proroghera’ al 31 marzo 2013 tale termine.
La proroga sembreerebbe quindi certa ... saluti e buon alvoro a tutti!!!

Indipendentemente dalla proroga, mi chiedo:
1) ma chi deve alzare il telefono per primo per cercare i Comuni con cui unirsi o consorziarsi?
2) Bisogna unirsi su base provinciale? Chi è il capofila?
3) in una Provincia con n.30 Comuni da 4900 abitanti e n. 30 Comuni da 5100 abitanti avremmo: una centrale di committenza da circa 150.000 abitanti e 30 comuni che continuano da soli!

Secondo me, ormai i laureati in legge che scrivono le norme vivono troppo lontani dalla realtà e, soprattutto, non firmano mai di pugno atti e provvedimenti con i rischi civili e patrimoniali che ne conseguono.