RE: anticipazione di tesoreria
Se si utilizza sempre la AT, lo stanziamento deve essere giocoforza di svariati milioni di euro e non dei 3/12 delle entrate e i movimenti vanno registrati con reversali e mandati periodicam. (almeno su base mensile). Altrimenti non solo non quadra il siope, ma nemmeno la situazione di cassa di diritto e di fatto.
Alla CDC non credo si possano addurre giustificazioni perché la condotta è errata, ma bisogna adottare le misure correttive richieste, sanando il sanabile (in sede di consuntivo) e impegnandosi per il futuro a seguire la corretta condotta contabile.
Riporto stralcio di mio articolo su Azienditalia-Ipsoa di qualche anno fa:
"(...) nei documenti finanziari preventivi e consuntivi verranno accese le seguenti poste contabili,
1) Anticipazioni di cassa, allocata al Titolo V (Entrate per accensioni di prestiti), nella risorsa dal codice 5.01.01.00, in relazione ai prestiti a breve utilizzati e per l’importo cumulato degli stessi;
2) Rimborso per anticipazioni di cassa, allocata al Titolo III (Spese per rimborso di prestiti), nell’intervento dal codice 3.01.03.01, in relazione alla successive restituzioni e per l’importo cumulato delle stesse;
3) Interessi passivi su anticipazioni di cassa, allocata al Titolo I (Spese correnti), nell’intervento dal codice 1.01.08.06, in relazione agli oneri finanziari indotti dal prestito utilizzato per l’importo complessivo degli stessi ragguagliato ad anno.
Tali stanziamenti, se si esclude quello sub 3), non costituiscono una previsione di entrata e di spesa vera e propria, ma svolgono la funzione di registrare i fatti gestionali collegati all’utilizzo dell’anticipazione man mano che si verificano. In tal guisa, la richiesta del servizio finanziario di utilizzo dell’anticipazione costituisce, non già un atto di gestione del bilancio, ma una variazione al medesimo, che solo apparentemente contrasta con l’assetto delle competenze in materia di variazioni di bilancio. Questo, perché le poste in parola non hanno valore autorizzatorio, ma solo valore descrittivo dei fatti di gestione che avvengono a valere sul conto dell’anticipazione, in chiara analogia con il meccanismo di funzionamento dei capitoli relativi ai “Fondi economali” di cui al Titolo VI dell’entrata ed al titolo IV della spesa.
Per tale ordine di motivazioni, le poste di bilancio poc’anzi individuate, pur essendo correttamente formulate in termini di prassi tecnico-contabile, non rappresentano molto fedelmente la realtà di funzionamento del meccanismo sotteso all’anticipazione di tesoreria, in quanto quest’ultima è un vero e proprio movimento di cassa di fondi liquidi, che solo con qualche forzatura rappresentativa, può essere scritturato in un bilancio di competenza. Infatti, l’anticipazione di cassa non è una risorsa finanziaria aggiuntiva, al pari dei mutui finalizzati agli investimenti o agli altri utilizzi previsti dalla legge (debiti fuori bilancio, ecc.), ma un prestito a breve termine (un’apertura di credito onerosa) che consente, meramente ed esclusivamente in termini di cassa, l’erogazione delle spese, ovvero il susseguirsi incessante dei pagamenti; quindi, non essendo una fonte di finanziamento di nuove spese da utilizzare a fini di pareggio del bilancio, essa si configura con una vera e propria partita di giro contabile, alla stessa stregua dei “Servizi per conto di terzi”, condividendo con essi un ulteriore analogia costituita dall’essere latori di un equilibrio interno (o subequilibrio) di bilancio, rappresentato nella fattispecie in esame dal cosiddetto “Equilibrio per movimento dei fondi a breve termine”.
La determinazione dell’anticipazione di tesoreria: un esempio numerico
Descrizione del calcolo
dell’anticipazione di tesoreria
Importi in migliaia di euro
TITOLO I (ENTRATE TRIBUTARIE) – CONTO DEL BILANCIO 2001 A 1.100
TITOLO II (ENTRATE PER TRASF.CORRENTI) – CONTO DEL BILANCIO 2001 B 800
TITOLO III (ENTRATE EXTRATRIBUTARIE) – CONTO DEL BILANCIO 2001 C 500
TOTALE ACCERTAMENTI ENTRATE CORRENTI (A+B+C) D 2.400
ANTICIPAZIONE DI TESORERIA MASSIMA PER IL 2003 (Dx25%) E 600
L’utilizzo nel corso dell’esercizio:
ipotesi di calcolo al 30/06/2003
Importi
in migliaia di euro
ANTICIPAZIONE RICHIESTA IL 01/01/2003 600
ANTICIPAZIONE UTILIZZATA AL 30/06/2003 250
ENTRATE VINCOLATE UTILIZZATE AL 30/06/2003 185
ANTICIPAZIONE ULTERIORMENTE UTILIZZABILE AL 30/06/2003 165
La scritturazione dell’anticipazione di cassa nel bilancio di previsione
(Importi in migliaia di euro)
ENTRATA SPESA
TITOLO I (Cod. 1.01.08.06)
Interessi passivi su anticipazioni di cassa 30
TITOLO V (cod. 5.01.01.00)
Anticipazioni di cassa 3.600
TITOLO III (Cod. 3.01.03.01)
Rimborso per anticipazioni di cassa 3.600
Legenda dei dati:
1) Titolo V – Entrate per accensioni di prestiti: Euro 3.600.000,00 relativi all’accensione dell’anticipazione di cassa; si è ipotizzato di effettuare n.6 utilizzi nel corso dell’anno al massimo concesso di euro 600.000,00.
2) Titolo I – Spese correnti: Euro 30.000,00 per interessi passivi su anticipazioni di cassa; si è ipotizzato un utilizzo costante dal 01/01/03 al 31/12/03 dell’anticipazione di cassa al massimo concesso (600.000,00) ed al tasso del 5%.
3) Titolo III – Spese per rimborso di prestiti: Euro 3.600.000,00 relativi al rimborso dell’anticipazioni di cassa; la previsione in parola è ovviamente pari a quella stanziata in entrata.
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