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Quesiti su esclusione dal lavoro notturno - segato_federico - 27-06-2014 12:16
Considerato che il DLgs 8 aprile 2003, n. 66 Art. 11 c.2 lett.b) vieta di adibire a lavoro notturno <<la lavoratrice o il lavoratore che sia l'unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore a dodici anni;>>, si presume pacifico il pretendere dalla lavoratrice, appartenente al comparto Regioni AA.LL. nonché madre di minore non ancora dodicenne, la prestazione lavorativa notturna nei periodi in cui la minore è affidata al padre, considerando però come fattore di aggravio che detti periodi sono molto limitati e circostanziati nel tempo, inoltre il giudice ha fissato come sede privilegiata dei minori la residenza della madre. RE: Quesiti su esclusione dal lavoro notturno - bianco_arturo - 09-07-2014 17:03
La lettura sulla applicazione delle norme contrattuali rispetto al dettato legislativo, in quanto le stesse sono più favorevoli al lavoratore, è a mio avviso corretta. Nella utilizzazione di questo istituto l'ente si potrebbe trovare, anche spesso, di fronte alla comunicazione negativa della dipendente. Non mi risulta giurisprudenza in materia. Sicuramente il CUG può intervenire per proporre all'ente una regolamentazione che tenga conto delle esigenze della lavoratrice. RE: Quesiti su esclusione dal lavoro notturno - bianco_arturo - 09-07-2014 17:04
La lettura sulla applicazione delle norme contrattuali rispetto al dettato legislativo, in quanto le stesse sono più favorevoli al lavoratore, è a mio avviso corretta. Nella utilizzazione di questo istituto l'ente si potrebbe trovare, anche spesso, di fronte alla comunicazione negativa della dipendente. Non mi risulta giurisprudenza in materia. Sicuramente il CUG può intervenire per proporre all'ente una regolamentazione che tenga conto delle esigenze della lavoratrice. RE: Quesiti su esclusione dal lavoro notturno - bianco_arturo - 09-07-2014 17:04
La lettura sulla applicazione delle norme contrattuali rispetto al dettato legislativo, in quanto le stesse sono più favorevoli al lavoratore, è a mio avviso corretta. Nella utilizzazione di questo istituto l'ente si potrebbe trovare, anche spesso, di fronte alla comunicazione negativa della dipendente. Non mi risulta giurisprudenza in materia. Sicuramente il CUG può intervenire per proporre all'ente una regolamentazione che tenga conto delle esigenze della lavoratrice. |