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Versione completa: assegnazione a tempo pieno all'Ambito sociale
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Premesso che il Comune fa parte dell’Ambito sociale istituito ai sensi della Legge 328/200 e della L.R. n. 19/2006 (Puglia); che i Comuni associati (8) hanno sottoscritto convenzione per la gestione associale dei servizi socio-sanitari conferendo delega piena al Comune Capofila; che il responsabile dell’Ufficio di Piano (segretario comunale del capofila) ha chiesto - a seguito di dimissione di tutti i componenti dell’Ufficio di Piano - l’apporto professionale dei dipendenti dei Comuni associati con un minimo di ore 6 settimanali; che il sottoscritto, interpellato, verbalmente ha rifiutato l’assegnazione all’Ufficio di Piano; che con deliberazione di Giunta e successivamente atto di gestione è stata imposta la mia assegnazione a tempo pieno con utilizzazione presso il Comune capofila (distante circa 20 Km.), invocando la disposizione di cui all’art. 1, comma 29, del D.L. 138/2011 convertito nella Legge n. 148/2011; che non mi sento nella condizione psico fisica per affrontare il disagio di questa nuova condizione lavorativa.
Ciò premesso pongo cortesemente al dott. Arturo Bianco ed ad altri esperti in materia i seguenti quesiti:
- È normale l’assegnazione a tempo pieno senza il mio consenso ?
- L’assegnazione (io conosco la posizione di comando o distacco) è istituto contrattuale ?
- La disposizione normativa invocata è applicabile nel caso concreto (convenzione ex art. 30 TUEL) ?
- Posso rifiutare e con quali conseguenze, considerata l’età (58 anni) e alcuni seri motivi di salute?
- Sono obbligato a mettere a disposizione l’automezzo di proprietà essendo il trasporto pubblico non compatibile con gli orari di servizio ?
- Il tempo che impiegherò per recarmi alla sede di servizio, distante 20 Km, è considerato lavorativo e da quali rischi sono coperto ?
- Posso chiedere all’Ente datore di lavoro – con il quale conservo il rapporto giuridico – di essere accompagnato giornalmente con mezzi ed autista del Comune, considerate anche alcune difficoltà visive ?
- Il responsabile PO può rifiutare una mia mobilità interna su posto vacante di pari qualifica funzionale, previsto nel piano annuale delle assunzioni, tenuto conto che è stata disposta una mia assegnazione a tempo pieno ?
Ringrazio tutti quanti per la cortesia e l’attenzione.
Giuseppe Martucci


Gentilissimo, nell'ordine dei quesiti:
1) l'assegnazione sulla base dell'articolo 1, comma 29, DL 138/2011 sembra essere possibile e tale disposizione sembra superare le previsioni del CCNL 22.1.2004 che richiedono il consenso. Utilizzo il termine sembra perchè non vi sono o non risultano al sottoscritto sentenze o pareri sul punto;
2) l'assegnazione è una forma di comando;
3) a parere di chi scrive la convenzione sembra rientrare nell'ambito della previsione prima ricordata;
4) il rifiuto dà luogo a sanzioni disciplinari. Può evidenziare i motivi di salute per chiedere la riconsiderazione della decisione e poi, se lo ritiene, adire il giudice del lavoro;
5) nel caso di trasporto pubblico incompatibile può utilizzare il mezzo di trasporto del comune o la propria autovettura, nel qual caso ha diritto al rimborso delle spese nel tetto di 1/5 del costo di un litro di benzina per km;
6) il tempo per recarsi non è considerato lavorativo ed ho dei dubbi che possa essere coperto con una polizza assicurativa a carico dell'ente;
7) può provare a chiedere la utilizzazione del mezzo del comune, ma l'ente non è obbligato a concederla;
8) le mobilità interne sono disciplinate da regolamenti dell'ente: comunque in capo al responsabile vi è una ampia discrezionalità, da usare nell'ambito dei principi dell'ordinamento e dei criteri previsti dal regolamento.
Cordiali saluti
Arturo Bianco
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