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Versione completa: convenzione per Posizione Organizzativa
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Chiedo cortesemente - a tecnici o esperti - parere sulla regolarità “tecnica e contabile” dei seguenti procedimenti:
Previa convenzione il sindaco ha affidato una delle posizioni organizzative a dipendente di altro Comune, senza indagare molto sulla possibilità di affidarla all’interno dell’Ente dove esistono numerosi dipendenti di ruolo inquadrati in categoria D. La convenzione prevede che la P.O. presti attività lavorativa per 12 ore settimanali e le restanti 24 nel Comune di provenienza. La Giunta ha poi deliberato di utilizzare la P.O. per ulteriori 6 ore di lavoro in aggiunta alle 12 previste, ai sensi dell’art. 4, comma 2, del D.Lgs n. 66/2003, ed il responsabile del settore finanziario ha pagato retroattivamente le prestazioni con las conseguenza che la P.O., pertanto, percepisce la retribuzione lavorativa complessiva di 42 ore settimanali e l’indennità di posizione al massimo (Euro 16.000,00 annue).
giuseppe martucci


Se l'ente ha stipulato una convenzione con altro comune per la gestione associata di un servizio o funzione ai sensi dell'articolo 30 del DLgs n. 267/2000 o ha stipulato una convenzione ex articolo 14 del CCNL 22.1.2004 siamo nell'ambito delle scelte legittime, ovviamente tale giudizio vale in termini generali. Non mi pare che l'esistenza di dipendenti di categoria D sia in termini generali condizioni ostativa all'utilizzo di tale possibilità. In tali casi la somma delle due indennità di posizione può arrivare a 16.000 euro annui e la indennità di risultato al 30%. Ho dei dubbi sulla legittimità della utilizzazione del titolare di posizione organizzativa per altre 6 ore settimanali in modo che si superi il tetto delle 36 ore settimanali.
Arturo Bianco
Ringrazio il dott. Arturo Bianco per il parere – espresso in termini generali – con il quale concordo ampiamente. Tuttavia se da un lato la presenza di numerose posizioni in cat. D non costituisce “in termini generali” condizione ostativa alla scelta di utilizzo della convenzione, dall’altro impone - nel caso concreto – un’ampia e pregante motivazione, in termini di opportunità, convenienza, economicità, correttezza dell’azione amministrativa (in una parola: razionale utilizzo delle risorse).
Sicuramente l'ente deve motivare le ragioni per le quali ricorre alla stipula di convenzioni, ovviamente in termini di interesse pubblico.
Cordiali saluti
Arturo Bianco
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