Gli educatori dell’asilo nido entrano in contatto con materiale organico prodotto dai bambini: vomito, feci urine, ecc.
Siccome l’individuazione delle condizioni di lavoro che comportano "continua e diretta esposizione a rischi pregiudizievoli per la salute e per l'integrità del personale" è affidata alla contrattazione decentrata integrativa, si ritiene contrattualmente possibile riconoscere la relativa indennità di rischio a questi lavoratori.
Tutto questo premesso chiediamo ugualmente un vostro parere in merito.
Grazie in anticipo
Le condizioni per il riconoscimento del diritto alla indennità di rischio sono fissate dalla contrattazione decentrata. Il contratto nazionale, articolo 37 CCNL 14.9.2000, cd code contrattuali, si limita a dire che essa remunera "le prestazioni di lavoro che comportano continua e diretta esposizione a rischi pregiudizievoli per la salute e per l’integrità personale". L'ARAN ha aggiunto che essa non deve essere attribuita a dipendenti di un intero profilo professionale. Personalmente avrei dei dubbi sulla presenza di una condizione effettiva di rischio che risponda ai requisiti previsti dal contratto nazionale, si può forse valutare la opportunità del riconoscimento della indennità di disagio, anche se per molti versi siamo in presenza di un elemento che è tipico del profilo professionale.
Cordiali saluti
Arturo Bianco
Mi fa tre o quattro esempi di lavoratore esposto a rischio continuo e diretto?
I lavoratori che utilizzano macchinari pericolosi; i lavoratori che lavorano in condizioni di rischio elevato (ad esempio in mezzo alla strada o su scale etc); i necrofori che lavorano a contatto con salme.
Cordiali saluti
Arturo Bianco
Alla luce dei precedenti pareri secondo voi è ammissibile la frase che di seguito si riporta?
le parti concordano di individuare le seguenti figure professionali che prestano lavoro comportante continua e diretta esposizione a rischi pregiudizievoli per la salute e l’integrità personale:
istruttori tecnici e collaboratori professionali tecnici (operari e giardinieri);
collaboratori servizi che utilizzano quotidianamente l’automobile di servizio
Gentilissimo,
non vedo il rischio in chi usa l'automobile di servizio. Inoltre, a mio avviso, va specificata la natura del rischio.
Cordiali saluti
Arturo Bianco