08-10-2010, 11:56
Chiedo, cortesemente, la collaborazione di esperti per la soluzione del seguente problema riguardante la normativa sulla residenza anagrafica. Nel Comune dove lavoro, una famiglia ha avuto in affidamento dal Tribunale per i Minori una ragazza di 16 anni residente in altro Comune, i cui genitori avevano perso la patria potestà e per questo si trovava in Casa famiglia (alla quale il Comune di residenza corrispondeva le rette di ospitalità).
La famiglia affidataria ha chiesto e (a mio avviso erroneamente e troppo frettolosamente) ottenuto il trasferimento di residenza, caricando la minore sul foglio di famiglia. L’affidamento non è andato a buon fine e, dopo qualche mese, la ragazza è ritornata in Casa in famiglia (diversa dalla precedente) ma è rimasta presente sul foglio della famiglia affidataria, pur se questa insistentemente ne ha chiesto la cancellazione.
Il collega responsabile dell’anagrafe, afferma di non poter regolarizzare la suddetta situazione in quanto la ragazza non è rientrata nella famiglia d’origine, per mancanza della patria potestà dei genitori, e non può nemmeno spostarla dal foglio della famiglia affidataria, dovendola collocare fisicamente presso un’altra residenza anagrafica.
Il Comune dove attualmente si trova in Casa famiglia (in altra Provincia) non ha alcun interesse a registrarla in anagrafe, dovendo sopportare le spese di ospitalità; la famiglia affidataria pretende la regolarizzare questa situazione; il comune di residenza, in potenziale dissesto, ha difficoltà a sostenere le spese di ospitalità di questa minore (circa 5.000,00 euro al mese).
La famiglia affidataria ha chiesto e (a mio avviso erroneamente e troppo frettolosamente) ottenuto il trasferimento di residenza, caricando la minore sul foglio di famiglia. L’affidamento non è andato a buon fine e, dopo qualche mese, la ragazza è ritornata in Casa in famiglia (diversa dalla precedente) ma è rimasta presente sul foglio della famiglia affidataria, pur se questa insistentemente ne ha chiesto la cancellazione.
Il collega responsabile dell’anagrafe, afferma di non poter regolarizzare la suddetta situazione in quanto la ragazza non è rientrata nella famiglia d’origine, per mancanza della patria potestà dei genitori, e non può nemmeno spostarla dal foglio della famiglia affidataria, dovendola collocare fisicamente presso un’altra residenza anagrafica.
Il Comune dove attualmente si trova in Casa famiglia (in altra Provincia) non ha alcun interesse a registrarla in anagrafe, dovendo sopportare le spese di ospitalità; la famiglia affidataria pretende la regolarizzare questa situazione; il comune di residenza, in potenziale dissesto, ha difficoltà a sostenere le spese di ospitalità di questa minore (circa 5.000,00 euro al mese).