19-06-2010, 12:10
Vorrei sottoporre alla Vs. attenzione il caso specifico del mio comune in materia di patto di stabilità e chiedere una Vs. opinione in merito:
Il mio comune, grazie ad elevati introiti da permessi a costruire ottenuti nel 2009, ha conseguito un saldo finale patto al 31/12 u.s. di euro + 883.015,76 a fronte di un obiettivo di euro + 155.104,18. Tale risultato, ampiamente positivo, si rivela però un macigno sul patto di stabilità 2010 in quanto, al fine di evitare il ricorso all'indebitamento, gli introiti suddetti sono stati destinati al finanziamento di OO.PP. e, in buona parte, si tradurranno nel corso del presente anno in pagamenti a titolo II°. Ad aggravare ulteriormente la situazione è intervenuta, ad inizio 2010, l'adozione del nuovo PUC con conseguente introduzione del regime di salvaguardia che porterà, in corso d'anno, incassi da permessi a costruire estremamente esigui.
Alla luce di tale situazione, nonostante tutti gli sforzi che stiamo facendo, probabilmente quest'anno non riusciremo, per la prima volta, a raggiungere gli obiettivi previsti. Ciò però crea, secondo me, un paradosso, perchè, ipotizzando uno sforamento dell'obiettivo al 31/12/2010 pari a 100.000,00 euro, ci troveremo ad essere un comune inadempiente, sottoposto a tutte le sanzioni previste, pur avendo apportato, nell'arco del biennio 2009-2010, un differenziale positivo ai conti dello stato pari a euro 627.911,58. Di contro, un altro ente che ipoteticamente avesse rispettato il patto 2009 per 1.000 euro e che ottenesse lo stesso risultato per il 2010, risulterebbe un comune virtuoso e non sottoposto a sanzioni pur avendo apportato, nell'arco del medesimo biennio, un differenziale positivo pari a euro 2.000,00.
Detto questo, secondo Voi, non potrebbe essere introdotto un meccanismo analogo a quello previsto per il recupero del saldo negativo nell'esercizio successivo prevedendo la possibilità, per chi ha conseguito un saldo positivo, di poterne usufruire nel corso dell'anno seguente?
Cordiali saluti e buon lavoro a tutti
Il mio comune, grazie ad elevati introiti da permessi a costruire ottenuti nel 2009, ha conseguito un saldo finale patto al 31/12 u.s. di euro + 883.015,76 a fronte di un obiettivo di euro + 155.104,18. Tale risultato, ampiamente positivo, si rivela però un macigno sul patto di stabilità 2010 in quanto, al fine di evitare il ricorso all'indebitamento, gli introiti suddetti sono stati destinati al finanziamento di OO.PP. e, in buona parte, si tradurranno nel corso del presente anno in pagamenti a titolo II°. Ad aggravare ulteriormente la situazione è intervenuta, ad inizio 2010, l'adozione del nuovo PUC con conseguente introduzione del regime di salvaguardia che porterà, in corso d'anno, incassi da permessi a costruire estremamente esigui.
Alla luce di tale situazione, nonostante tutti gli sforzi che stiamo facendo, probabilmente quest'anno non riusciremo, per la prima volta, a raggiungere gli obiettivi previsti. Ciò però crea, secondo me, un paradosso, perchè, ipotizzando uno sforamento dell'obiettivo al 31/12/2010 pari a 100.000,00 euro, ci troveremo ad essere un comune inadempiente, sottoposto a tutte le sanzioni previste, pur avendo apportato, nell'arco del biennio 2009-2010, un differenziale positivo ai conti dello stato pari a euro 627.911,58. Di contro, un altro ente che ipoteticamente avesse rispettato il patto 2009 per 1.000 euro e che ottenesse lo stesso risultato per il 2010, risulterebbe un comune virtuoso e non sottoposto a sanzioni pur avendo apportato, nell'arco del medesimo biennio, un differenziale positivo pari a euro 2.000,00.
Detto questo, secondo Voi, non potrebbe essere introdotto un meccanismo analogo a quello previsto per il recupero del saldo negativo nell'esercizio successivo prevedendo la possibilità, per chi ha conseguito un saldo positivo, di poterne usufruire nel corso dell'anno seguente?
Cordiali saluti e buon lavoro a tutti