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Versione completa: progressioni di carriera
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Saluti a tutti,
mi chiamo Arturo Bianco, sono esperto di gestione delle risorse umane nelle PA e sono il nuovo moderatore.
Il D.Lgs n. 150/2009 ha radicalmente modificato in senso restrittivo le regole per le progressioni di carriera, stabilendo in particolare:
1) possono essere effettuate esclusivamente tramite concorso pubblico con riserva non superiore al 50%;
2) occorre essere in possesso del titolo di studio previsto per l'accesso dall'esterno;
3) nella valutazione dei titoli si deve tenere conto delle valutazioni positive per almeno 3 anni.
La deliberazione della Corte dei Conti, sezione autonomie, n. 10/2010, ha chiarito che i nuovi vincoli si applicano dallo scorso 1 gennaio e che non vi è alcun regime specifico per gli enti locali che consenta loro di postergare l'entrata in vigore alla fine del 2010 (come pure sostenuto pochi giorni prima dalla sezione di controllo della Lombardia).
Si chiede un commento alla luce della condizione delle vostre amministrazioni.
A vostro parere quali saranno gli effetti concreti delle nuove disposizioni, sia nell'immediato che nel prossimo futuro?
Il mio comune ha circa 9.900 abitanti (una realtà demograficamente rilevante nella Provincia di Bergamo che presenta in totale 244 comuni di cui pochi superano i 10.000 abitanti) nessun dirigente ma solo P.O., 37 dipendenti totali oltre al Segretario in convenzione con altro ente: con le disposizioni di cui alla riforma Brunetta è e sarà impossibile accedere alle progressioni di carriera sia in termini di posti messi a concorso sia per i requisiti richiesti per l'accesso.

Tali opportunità rimarranno a vantaggio solo dei dipendenti dei comuni di grandi dimensioni che hanno già ora maggiori possibilità.

Saluti e buon lavoro
Ieri ho dimenticato di sottolineare che la professionalità acquisita nell'Ente magari da più di 15 anni non serve più a niente se manca il titolo di studio previsto per l'accesso dall'esterno con buona pace del merito e del riconoscimento delle capacità acquisite sul campo
Sicuramente nei piccoli comuni le progressioni verticali o di carriera saranno praticamente impossibili, ma anche nei comuni medi e grandi (soprattutto se diventeranno definitivi i vincoli dettati dal Dl n. 78/2010 alle assunzioni) questo istituto sarà scarsamente utilizzabile.
Occorre chiedersi se l'uso larghissimo che è stato fatto di questo istituto negli ultimi anni da parte delle PA e soprattutto da parte dei comuni ha determinato esiti positivi per le attività degli enti.
Arturo Bianco
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