E' pervenuta, tramite Studio legale, copia di Ordinanza del Tribunale di Roma - Sez.XVIII Civ. -, emessa ii 07.07.2021 (depositata telematicamente N.R.G. 613/2020, con allegata la certificazione di non proposto appello), di riconoscimento della cittadinanza italiana "jure sanguinis" a due ricorrenti, maggiorenni, discenti di cittadino italiano nato nel nostro Comune e poi emigrato verso la fine dell' '800 in Brasile. La sentenza riconosce alle medesime ii possesso ininterrotto dello status civitatis italiano quali discendenti in linea paterna di cittadino italiano per nascita (status sussistente ex art. 4 RD. n. 2358/1865 per l'avo originario, ex art. 1 L. 555/1912 per i successivi discendenti ed ex art. 1,comma 1,lett. "a" L. 91/1992, per le ricorrenti citate. Di tutti costoro, in allegato alla sentenza, lo Studio legale citato ha trasmesso al nostro ufficio gli atti di nascita e di matrimonio da trascrivere nei nostri registri di Stato Civile, nonche ii certificato negativo di naturalizzazione.
II provvedimento del Tribunale di Roma affronta ii problema del Decreto della Repubblica brasiliana del 1889, da cui scaturi ii fenomeno conosciuto come "grande naturalizzazione", i cui effetti riguardarono, appunto, ii nostro concittadino di cui sopra ed i suoi discendenti.
DOMANDE:
1- La sentenza deve essere trascritta, oppure semplicemente indicata con i suoi estre mi nel cappello dei singoli atti di nascita e di matrimonio relativi ai discendenti dell'avo italiano citato ? Le interpretazioni della questione esaminata, evidenziano posizioni non univoche sull'argomento. Per la seconda ipotesi (non trascrivibilita) si schierano coloro che citano a sostegno l'art. 24,lett. "c" del D.P.R. 396/2000, ii qua le fa riferimento (per la trascrizione), alle sentenze che accertano l'acquisto, la perdita o ii riacquisto della cittadinanza, tutte situazioni diverse dal riconoscimento, come nel caso che direttamente ci riguarda.
2- La sentenza non e accompagnata dalla certificazione di avvenuto passaggio in giudicato. E' necessario chiedere allo Studio legale citato,di far pervenire al nostro ufficio, per la trascrizione degli atti di Stato Civile di cui sopra ( e della stessa Sentenza, qualora dovesse essere trascritta) la certificazione del passaggio in giudicato del provvedimento ?
3- Se lo Studio legale rispondesse che quanto da noi richiesto non e necessario o, peggio ancora, che i termini di passaggio in giudicato del provvedimento sono molto lunghi, come dovrebbe comportarsi ii nostro ufficio ?