30-11-2008, 22:56
Come ben saprete la legge finanziaria dello scorso anno ha reiterato la norma sul divieto dell'estensione del giudicato in materia di contenzioso del personale delle pubbliche amministrazioni.Non sono riuscito a reperire notizie in merito all'ulteriore reiterazione di tale divieto in quanto il limite era fissato alla data del 31/12/2008.Inoltre volevo chiedervi se tale divieto dovesse intendersi tra il personale di amministrazioni diverse, quantunque pubbliche, o anche all'interno della stessa.
Tale dubbio nasce dal fatto che nella mia amministrazione , a seguito dei processi di riqualificazione, è nato un corposo contenzioso giursdizionale a causa della decisione dell'amministrazione di non dare corso a quella parte di contratto integrativo aziendale riguardante il personale cosiddetto "doppiosaltista" ovvero che aveva partecipato a percorsi riqualificatori per una posizione ulteriormete superiore.Tale decisione è stata dettata da una interpretazione a mio modo di vedere piuttosto discutibile, della sentenza della corte costituzionale del 2002 che secondo l'amministrazione avrebbe vietato i "doppisalti" piuttosto che imporre un numero congruo di posti riservati agli accessi per gli esterni dei futuri concorsi pubblici.
Le decisioni dei giudici ordinari sono stati prevalentemente favorevoli ai ricorrenti, da poco si è arrivati a vari secondi gradi di giudizio alcuni dei quali nuovamente favorevoli ai ricorrenti del primo grado ( gli esiti sfavorevoli non hanno mai riguardato il merito ma piuttosto hanno eccepito alcuni difetti di giurisdizione ). Alla luce di alcune di queste sentenze alcuni ricorrenti hanno proposto, informalmente, soluzioni transattive ma da parte dell'amministrazione è arrivato un diniego in virtù del divieto di estensione del giudicato.
Vorrei chiedervi , quindi, se qualcuno ha maggiori notizie in merito alla conclusione della reiterazione di tale norma e se tale norma si applica anche a contenziosi interni , anche perchè si sta verificando la paradossale situazione che alcuni sono inquadrati nella posizione per cui ha concorso ed altri sono ancora in attesa della sentenza con la possibilità piuttosto reale di non avere lo stesso trattamento del collega accanto.
Un cordiale saluto a tutti.
Tale dubbio nasce dal fatto che nella mia amministrazione , a seguito dei processi di riqualificazione, è nato un corposo contenzioso giursdizionale a causa della decisione dell'amministrazione di non dare corso a quella parte di contratto integrativo aziendale riguardante il personale cosiddetto "doppiosaltista" ovvero che aveva partecipato a percorsi riqualificatori per una posizione ulteriormete superiore.Tale decisione è stata dettata da una interpretazione a mio modo di vedere piuttosto discutibile, della sentenza della corte costituzionale del 2002 che secondo l'amministrazione avrebbe vietato i "doppisalti" piuttosto che imporre un numero congruo di posti riservati agli accessi per gli esterni dei futuri concorsi pubblici.
Le decisioni dei giudici ordinari sono stati prevalentemente favorevoli ai ricorrenti, da poco si è arrivati a vari secondi gradi di giudizio alcuni dei quali nuovamente favorevoli ai ricorrenti del primo grado ( gli esiti sfavorevoli non hanno mai riguardato il merito ma piuttosto hanno eccepito alcuni difetti di giurisdizione ). Alla luce di alcune di queste sentenze alcuni ricorrenti hanno proposto, informalmente, soluzioni transattive ma da parte dell'amministrazione è arrivato un diniego in virtù del divieto di estensione del giudicato.
Vorrei chiedervi , quindi, se qualcuno ha maggiori notizie in merito alla conclusione della reiterazione di tale norma e se tale norma si applica anche a contenziosi interni , anche perchè si sta verificando la paradossale situazione che alcuni sono inquadrati nella posizione per cui ha concorso ed altri sono ancora in attesa della sentenza con la possibilità piuttosto reale di non avere lo stesso trattamento del collega accanto.
Un cordiale saluto a tutti.