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Versione completa: Pausa di 30 minuti obbligatoria
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Vorrei chiedere il motivo per il quale l'Aran nel parere ad un ente n. 12947 sostiene l'obbligatorietà della pausa di 30 minuti, quando al comma 1 dell'art. 26 del CCNL Funzioni Locali si parla di "diritto".
Provo a spiegare meglio:
se lavoro su 5 giorni con un rientro in una giornata di complessive 9 ore e ovvio che nelle restanti 4 supererò sempre le 6 ore.
Ora sembrerebbe che il dipendente sia obbligato a rientrare a casa mezz'ora più tardi perché deve "beneficiare di una pausa di almeno 30 minuti al fine del recupero delle energie psicofisiche e della eventuale consumazione del pasto"... questo anche se lui il pasto lo avrebbe voluto tranquillamente consumare a casa.
La domanda è questa: ... ma è un "diritto" e come tale facoltà del dipendente e obbligo per il datore di lavoro ... oppure un "obbligo" anche per il dipendente in quanto "diritto indisponibile"? E nel caso si debba considerare un "diritto indisponibile" ... non si dovrebbe far riferimento ai soli 10 minuti previsti nell’art. 8 del d.lgs. 66/2003... almeno per quegli enti che non hanno previsto né la mensa né il buono pasto sostituivo?
Si tratta di un diritto indisponibile in quanto dettato per garantire il recupero psico fisico del dipendente, alla stregua -ad esempio- delle ferie. In ogni caso, l'articolo 22 comma 7 lo impone come un vincolo. Si ricorda che, prima del nuovo contratto, il D.Lgs. n. 66/2003 imponeva in caso di orario superiore a 6 ore l'obbligo di una pausa di almeno 10 minuti. La citata disposizione consente alla contrattazione decentrata di allungare tale pausa, cosa che ha fatto il CCNL 21.5.2018
Arturo Bianco
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