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Versione completa: Svuotamento spesa del personale in caso di Unione
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5 Comuni vogliono associare i propri uffici Comunali in capo all'Unione di cui fanno parte dal 2004.
In relazione al personale ex art. 110 (figura predominante nei nostri comuni per i responsabili di area), il trasferimento delle suddette risorse fa si che i decreti in capo ai comuni cessino, con attivazione dei decreti in capo all'Unione. Questa operazione riduce la spesa di personale in capo ai singoli comuni e aumenta quella in capo all'unione, in termini complessivi il tutto ovviamente non sortisce alcun effetto, grazie ai meccanismi di compensazione consentiti dalla legge.
Questo processo però comporta cosa, che il singolo Comune che ad es. voglia tornare indietro e uscire dall'Unione dopo tre anni, si ritrova con l'impossibilità di attivare le suddette professionalità in quanto la spesa del personale supererebbe quella media del triennio precedente e conseguentemente sarebbe impossibilitato a coprire le aree di riferimento.
Tale ipotesi ovviamente si verificherebbe anche in caso di trasferimento vero e proprio dei dipendenti di ruolo, per ora da noi in alcuni casi e per alcuni specifici servizi solo comandati.

Questo ragionamento è corretto? In caso affermativo possiamo ritenere quindi il processo associativo sugli uffici irreversibile? O ci sono degli aggiustamenti possibili?

La ringrazio sempre per il supporto su questi temi molto controversi!!
Il riferimento alla spesa del personale non va a quello del triennio precedente, ma al triennio 2011/2013. Peraltro per gli enti non soggetti al patto di stabilità il tetto è la spesa del 2008.
Nel caso in cui l'ente esca dalla unione si può ipotizzare, ma mancano disposizioni espresse, che una quota della spesa del personale della unione sia "restituita" ai comuni.
Arturo Bianco
Si ovviamente era 2011/2013, ma ipotizzando uno slittamento degli anni presi in considerazione per il dato medio prima o poi si arriverebbe agli anni in cui si registra una contrazione, stesso discorso per gli enti fuori patto, la cui spesa di riferimento è oggi il 2008.
Secondo lei l'ipotesi che l'Unione possa "restituire" un pezzo ai comuni sarà in qualche modo mai disciplinata?
Grazie
Il riferimento al dato medio del triennio 2011/2013 cristallizza la base da assumere come raffronto, evitando l'esito della necessità della progressiva riduzione della spesa del personale, per cui le contrazioni di un anno successivo possono essere riassorbite.
Quanto alla possibilità di "restituzione" da parte della unione ad un comune che fuoriesce dalla stessa di una quota di spesa del personale, la stessa non appare in contrasto con le indicazioni normative che puntano sulla necessità del contenimento complessivo di questa voce di spesa. Occorre comunque considerare anche che il legislatore, si vedano le previsioni della legge di stabilità 2015, per le quali le spese di personale e le facoltà di assunzione per i comuni che esercitano in forma associata le proprie funzioni fondamentali, mediante unione o convenzione, sono considerare in modo cumulativo. Il che va nella chiara direzione di assumere la cogenza di tali strumenti.
Arturo Bianco
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