30-03-2015, 15:23
Uno dei Comuni dell’Unione essendo al limite nel rispetto dell’obiettivo di saldo Patto di stabilità vorrebbe associare la funzione non fondamentale “contabile” n. 6 “Funzione nel settore sportivo e ricreativo” e realizzare un impianto sportivo attraverso l’Unione. Ossia l’impianto sarebbe realizzato sul terreno del comune in modo tale che il comune ne conservi la proprietà, ma l’opera verrebbe realizzato dall’Unione attraverso l’accensione di un mutuo. La stessa Unione a regime gestirebbe l’impianto e la relativa manutenzione e garantirebbe che lo stesso sia al servizio di tutti gli altri comuni.
Il comune proprietario non garantirebbe il mutuo (non ci sarebbero fideiussioni) ma ovviamente rimborserebbe l’intera quota di ammortamento annuale, a titolo di trasferimento all’unione (Titolo II “spese in conto capitale”, intervento 07 “trasferimenti di capitale”, vecchia contabilità), la quale non ha entrate proprie; la stessa Unione incasserebbe la relativa entrata (Titolo IV “entrate derivanti….da trasferimenti di capitale…, categoria 4° “Trasferimenti di capitale da altri enti del settore pubblico”) e pagherebbe il mutuo come rimborso di quota capitale e interessi al soggetto erogatore del finanziamento.
La capacità di indebitamento verrebbe conteggiata in capo alla stessa Unione (per l’anno 2015 l’importo ulteriormente impegnabile per interessi su nuovi mutui è di € 91.437,232), la quale allo stato attuale non ha attivato nessuna forma di indebitamento né di gestione di attività in conto capitale.
Questa operazione ovviamente farebbe si che sul Comune non gravasse il saldo negativo derivante dall’accensione del prestito, ma considerato che lo stesso indirettamente può essere considerato il “vero debitore”, si potrebbe in teoria configurare un’operazione elusiva del patto di stabilità.
Vorremmo un parere autorevole in merito al fine di poter effettuare investimenti in una logica associativa.
Grazie
Il comune proprietario non garantirebbe il mutuo (non ci sarebbero fideiussioni) ma ovviamente rimborserebbe l’intera quota di ammortamento annuale, a titolo di trasferimento all’unione (Titolo II “spese in conto capitale”, intervento 07 “trasferimenti di capitale”, vecchia contabilità), la quale non ha entrate proprie; la stessa Unione incasserebbe la relativa entrata (Titolo IV “entrate derivanti….da trasferimenti di capitale…, categoria 4° “Trasferimenti di capitale da altri enti del settore pubblico”) e pagherebbe il mutuo come rimborso di quota capitale e interessi al soggetto erogatore del finanziamento.
La capacità di indebitamento verrebbe conteggiata in capo alla stessa Unione (per l’anno 2015 l’importo ulteriormente impegnabile per interessi su nuovi mutui è di € 91.437,232), la quale allo stato attuale non ha attivato nessuna forma di indebitamento né di gestione di attività in conto capitale.
Questa operazione ovviamente farebbe si che sul Comune non gravasse il saldo negativo derivante dall’accensione del prestito, ma considerato che lo stesso indirettamente può essere considerato il “vero debitore”, si potrebbe in teoria configurare un’operazione elusiva del patto di stabilità.
Vorremmo un parere autorevole in merito al fine di poter effettuare investimenti in una logica associativa.
Grazie